PINA, L’APINA SCOREGGINA!

 

Nel grande prato di erbe fiorite nella città di Dolcisogni, vivono tante api laboriose sempre alle prese con le corolle dei fiori per succhiare tutto il nettare saporito e fabbricare il miele.

C’è tra loro anche una piccola ape molto giovane di nome Pina: attiva, allegra e pronta a darsi da fare! Però Pina ha davvero un grande problema, molto più grande di lei: ogni volta che sbatacchia le sue minuscole ali… prrr prrr prrr; tre rumorini accompagnati da un odore non molto piacevole, coprono tutto il profumo emanato dai coloratissimi fiori.

Eh sì, purtroppo le si gonfia talmente tanto la pancia ogni volta che mangia, che quando va per raccogliere il nettare partono a raffica delle piccole scoreggine; piccole, insomma: un po’ tremende e molto puzzolenti!

Tutto questo costituisce proprio un grosso problema anche per il lavoro delle api, perché l’odore emanato rovina il sapore del miele.

«Questa, questione assai delicata è!», «Trattasi di un grattacapo senza precedenti. Una faccenda da risolvere subito»; si lamentano i vecchi fuchi.

«Forse è necessario l’intervento della Regina Madre», «Allora si convochi una riunione straordinaria!»; infine prende la parola il solito trombone: «Ordine del giorno: come possiamo aiutare la Pina che anche se non vuole fa la scoreggina».

«Eeeh se la fa! La fa proprio eh…», «Sileeenzio! Si dichiara aperta la seduta».

Nella sala del fuco centrale ecco arrivare per l’assemblea straordinaria tutte le api laboriose con a seguito la piccola Pina; insieme prendono posto composte e solenni per discutere la questione.

Un gran fermento aleggia, ogni ape viene ascoltata e ogni eventuale suggerimento tenuto in considerazione. Infine l’Ape Regina si ritira in consiglio per valutare ed emettere il verdetto.

Dopo lunga e combattuta seduta, ritorna nella sala del fuco centrale; sbatte ripetutamente le sue grandi ali e sentenzia: «È stato molto difficile discutere questo problema e di conseguenza trovare un rimedio. Il nostro miele però non lo possiamo più dare a nessuno a causa del cattivo sapore. Nessuno di noi è riuscito a trovare una soluzione al problema; ed è quindi con grande dolore che devo chiederti di lasciare l’alveare».

Con le ali abbassate e il capo chino, la piccola Pina esce dalla sala senza nemmeno avere il coraggio di guardare le altre sue colleghe api. Ed è proprio così che inizia il lungo e faticoso viaggio di Pina nella speranza di trovare un posto dove poter stare, senza causare ulteriori danni.

 

Una mattina mentre si sta specchiando ai bordi di un fiumiciattolo, ecco arrivare un animaletto simpatico ma soprattutto molto allegro e festoso: «Ciao, come ti chiami? Come ti chiami? Come ti chiami?».

«Mi chiamo Pina», «Pina, Pina, Pina; che bel nome, e che bei colori hai addosso; ma mi sembri triste, cosa ti succede? Non essere triste dài! Perché sei così triste?».

La piccola Pina cerca di farsi forza e gli dice con voce fioca: «Forse signor animaletto sarebbe meglio che se ne andasse. Non sono sicuramente una buona compagnia per lei, e comunque sono contenta che i miei colori le piacciano».

«Andarmene, andarmene… perché dovrei andarmene?»; l’animaletto non sembra dar peso alle parole di Pina e le dice tutto d’un fiato: «Ah scusa, che sbadato; sai, a forza di volare di qua e di là ogni tanto mi dimentico di presentarmi. Io sono Gastone il maggiolone! Ma non riesco davvero a capire perché dovrei andarmene, mi sembri così dolce e carina. Dài, non ci pensare su troppo. Adesso vieni con me che facciamo un bel giro e ti faccio vedere dove ci sono dei fiori meravigliosi nei quali ti puoi tuffareee».

Proprio in quell’attimo: nel sentire le parole di Gastone, la piccola Pina si mette a piangere a dirotto. Il maggiolone le chiede cosa ha detto di così tanto doloroso: «Io pensavo di farti un regalo portandoti a visitare un mare di fiori colorati».

«Ma non è colpa tua!», lo rassicura Pina; «Anzi tu sei molto caro con me; ma vedi io ho un grosso problema ed è per questo che non vivo più con le mie colleghe: le api laboriose».

«Ma qual è questo problema?», chiede Gastone il maggiolone. Pina vorrebbe sprofondare nel suo imbarazzo e comincia ad arrossire tanto tanto; «Ma dài Pina! Se c’è un problema, vuol dire che c’è sempre una soluzione!».

L’apina si appoggia su una foglia di salice e inizia a raccontare le sue vicissitudini, liberandosi ad ogni parola di tutto quel peso che tanto l’affligge.

Finito il lungo racconto, Gastone la guarda con un gran sorriso: «Ma cara piccola grande dolce Pina, metti in moto le tue ali e parti con me; so io dove portarti per ricominciare a scorrazzare feliceeee».

«Ma dici davvero? Tu puoi aiutarmi?», chiede perplessa l’amica; «Abbi fiducia e seguimi, presto!», conclude Gastone più sicuro che mai.

E così Pina e Gastone prendono il volo e partono. Che buffo vedere quei due: Gastone saltellando un po’ di qua e un po’ di là per evitare le scoreggine e Pina che continua a chiedere: «Ma dove mi porti? Dove stiamo andando?»; «Non preoccuparti, ancora un po’ e ci siamo!», le ripete Gastone per rassicurarla e a un certo punto le fa segno di fermarsi.

Un’immensa distesa di piante verdi, con piccolissimi fiori teneri mai visti prima, si apre davanti ai loro occhi.

«Vai»

«Ma sei sicuro?»

«Vai più serena che mai!»

«Ma come? Non capisco».

«Pina, questo è finalmente il rimedio per il tuo problema. Vai con calma e prendi tutto il nettare che vuoi, non avere fretta; vedrai: lentamente il tuo problema si vo-la-ti-li-zze-rà e tu?! Non ci penserai più!».

Pina, titubante ma molto fiduciosa, si dirige verso il campo e inizia la sua raccolta. Mano a mano che si riempie di nettare, le sue ali librano leggere nel vento e; cosa davvero straordinaria: non ci sono più i fastidiosi prrr prrr prrr accompagnati da quell’odore, causa di tutti i suoi problemi.

«Ma cosa hai fatto? Dove mi hai portata? Questo è un campo mi-ra-co-lo-so!»,

«Mavalààà, è solo un campo di finocchio: una pianta che aiuta chi ha anche questo tipo di problema; adesso vai, vola dalle tue amiche api e festeggia con loro».

Pina saluta Gastone e riprende il volo per Dolcisogni.

Arrivata finalmente, piena di entusiasmo cerca di raccontare alle api laboriose la sua scoperta straordinaria; ma queste indispettite le girano intorno e fanno di tutto per cacciarla via.

Pina si fa coraggio, tira fuori una forza che mai si era sentita addosso; e riesce a convincerle tutte di seguirla subito.

Il grande sciame parte. Destinazione: campi di finocchio.

Guardatele là! Riuscite a vederle? Ci sono proprio tutte, anche la Regina, con Pina in testa. Sono inebriate e felici del gran profumo e continuano a raccogliere nettare, tanto nettare; ma talmente tanto che da quel giorno non c’è più casa dove non ci sia un barattolo di questo saporito e profumatissimo miele.

A Gastone il maggiolone, il miele di Pina piace tantissimo. Pina e Gastone sono rimasti amici e un bambino mi ha assicurato che un giorno li ha visti nella città di Dolcisogni, cucinare dei biscotti fantastici.

Non ci credete? Volete assaggiarli? Sentite un po’ che delizia.

Naturalmente sono fatti con la farina di Gastone il maggiolone e il miele di Pina, l’apina scoreggina!

 

 

idea e stesura originale di Marisa Chiarani
rielaborazione a cura di Claudio Quinzani

illustrazione di Alfonso Maffini

 


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