LA BARCHETTA DI CARTA

 

C’era una volta una barchetta di carta che navigava sul lago; dopo un po’ giunse ad un’isoletta e si fermò perché si era bagnata.

Sull’isoletta c’era una tenda abitata da un uomo che vide la barchetta e le chiese: «Sei povera?»; la barchetta rispose con un sì. L’uomo la aiutò regalandole il tesoro dell’isola.

La barchetta, per paura di sciogliersi, stava il più possibile lontano dall’acqua. Si fece buio, la barchetta vide un’ombra e pensò: «Chi sarà?».

Era un’altra barchetta di carta che abitava sull’isola; questa era più piccola della prima e aveva anche una piuma. La seconda barchetta invitò la prima nella sua casa.

Nella casa trovarono un tronco con un buco in mezzo. Provarono a farlo galleggiare e, visto che galleggiava davvero, ci salirono sopra e lo usarono come barca. Così potevano navigare senza bagnarsi e senza la paura di sciogliersi.

Galleggia, galleggia, galleggia; si allontanarono dall’isola, giungendo ad una spiaggia. Il tronco si fermò. Vicino c’erano due bambini che stavano costruendo un castello di sabbia; quando videro le barchette le presero per giocare.

Ad un certo punto si avviarono verso casa ed incontrarono Valentino che aveva una barchetta costruita con una pagina di un vecchio giornale. Si misero a giocare insieme con le loro barchette, sulla riva di un fiume. Raccoglievano i sassi e i bastoncini per costruire un ponte e un porto.

Mentre Valentino chiacchierava con i nuovi amici; la nostra barchetta salutò le altre e pian pianino riprese a navigare. Dopo un po’ incontrò una rana. La rana si spaventò e scappò via, perché non aveva mai visto delle barchette tanto piccole.

La barca, allora, continuò il suo viaggio. Più tardi incontrò un pesce d’argento che, scambiandola per uno strano pesce, la assaggiò; ma subito dopo la sputò perché sentì un cattivo sapore in bocca.

La barca rosicchiata arrivò al mare e incontrò un delfino che la inghiottì in un sol boccone; anche lui trovò che questo strano pesce aveva un cattivo sapore. Così la sputò.

Ormai la barchetta era così malridotta che affondò. In fondo al mare incontrò una stella marina, un cavalluccio e un granchio, che decisero di tenerla per abitarci.

Il cavallucio si mise in cima alla vela e fece il capitano; il granchio si nascose sotto e la stella marina salì a bordo. La barchetta era felice perché era ancora utile a qualcuno.

 

 

Scuola materna di Fiavé (TN), anno scolastico 1996 – ­1997.

Fiaba contenuta nel programma radiofonico Mogio Beluga racconta di Claudio Quinzani, andato in onda presso un’emittente trentina nel biennio 1995 – 1996.

illustrazione di Ste Tirasso

 


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